Cina

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Shanghai - Pudong e il fiume Huangpu

lunedì 26 novembre 2012

12-20 novembre - *da Gob. Greg. a El Chalten - Fitz Roy, El Calafate - ghiacciai, Cabo Virgenes*


RUTA 40   Argentina

12  Novembre - da Gobernador Gregores a El Chalten



El Chalten è' poco più di un villaggio ma è conosciuto in tutto il mondo perchè è il centro mondiale del trekking. Si trova ai piedi del Fitz Roy e del Cerro Torre (3128 m.), due celebri montagne, il sogno di generazioni di scalatori. Da El Chalten è possibile effettuare escursioni sul lago Viedma e verso il Fitz Roy e il cerro Torre. Abbiamo in programma di raggiungere il mirador de los condores e quello de las aguilas. Se il tempo e le gambe lo permetteranno raggiungeremo almeno la laguna Capri da dove si può ammirare in tutta la sua maestosità il Fitz Roy ed effettueremo una breve escursione sul lago Viedma raggiungendo il ghiacciaio omonimo e questosarà il nostro primo contatto con queste stupende formazioni naturali. 
Da giorni ci accompagna nel nostro viaggio uno splendido sole e siamo fiduciosi nel poter ammirare il Fitz Roy in tutta la sua maestosità. 
Partiamo presto, vogliamo arrivare a El Chalten prima possibile. Rifacciamo la strada che avevamo percorso ieri ma questa volta in direzione sud, superiamo l'incrocio con la vecchia ruta 40 e ci avviamo verso il lago Cardiel. Procediamo con celerità, il fondo è ben tenuto e il ripio non ci pone alcun problema. Lungo la strada sostiamo nei vari mirador che ci permettono di ammirare il lago Cardiel di uno splendido colore turchese e, nel nostro andare abbiamo anche occasione di incrociare numerosi motociclisti.


lago Cardiel

A Tre Lagos lasciamo il ripio e dopo circa 32 km abbandoniamo la R40 e imbocchiamo la ruta 23, tutta asfaltata, che ci porterà alla meta. Ben presto ci appare, in lontananza, la sagoma del Fitz Roy. Siamo a parecchie decine di chilometri da El Chalten e il Fitz Roy ci appare in tutta la sua imponenza.
il Cerro Torre e il Fitz Roy
il benvenuto di El Chalten
Arriviamo a El Chalten per le 14. Ci rechiamo subito a pranzo e dopo un paio di ore di riposo affrontiamo il trekking del mirador de los condor. Il percorso è abbastanza duro e si sale molto. Io e Clara non arriviamo in cima ma abbastanza per ammirare una splendida vista del paesino e delle vette che lo dominano. 

Abbiamo ancora  tempo per una escursione al Chorillo del Salto,  suggestiva cascata sul  rio Chorillo che si raggiunge attraverso un facile percorso all'interno di un fitto bosco. Si cenerà al ristorante "la pulperia" ma il polpo non si vede neanche in foto con grande delusione di Paco. Termina così una densa giornata.  

Chorillo del Salto








13  Novembre -  El Chalten

La giornata è stupenda, tersa e luminosa. Lasciamo presto El Chalten per recarci alla vicina Bahia Tunel ove saliremo sul catamarano che ci porterà al ghiacciaio Viedma.



Bahia Tunel
la consueta foto di gruppo

Ed eccoci al pontile in attesa dell'imbarco, finalmente saliamo a bordo, inizia la navigazione e ben presto ci appare il ghiacciaio. Usciamo subito sul ponte, è questo il primo contatto con i ghiacciai Patagonoci.



il ghiacciaio Viedma


E' un'ampia strada di ghiaccio che si butta nel lago, è maestoso e si concede in tutta la sua imponenza.


Ritorniamo ad El Chalten nel primo pomeriggio. Ci concediamo un pò di riposo e quindi via verso il mirador del Fitz Roy e la laguna Capri. Mancano all'appello Tina, Ana e Nadia che preferiscono fare una passeggiata più tranquilla.
Il cammino si snoda per circa 3,5 Km all'interno di un folto bosco, presenta un primo tratto di poco più 1 km in forte salita. Paco, Goffredo e Vittorio procedono spediti mentre noi facciamo spesso delle piccole soste e allorché siamo ai piedi di una grande formazione rocciosa avvistiamo una coppia di condor.

Raggiungiamo il mirador e dopo qualche minuto ecco giungere i nostri tre amici che ritornavano dalla laguna.
 
verso il mirador del Fitz Roy


dal mirador vicino alla laguna Capri
il Fitz Roy dal mirador

Il tempo di scattare qualche foto e riprendiamo la via del ritorno, all'inizio del paese ci fermiamo per una meritata birra quindi raggiungiamo l'hotel. Concluderemo la giornata cenando a base di empanadas, cannelloni, verdura e naturalmente birra.

14  Novembre -  da El Chalten a El Calafate





alba sul Fitz Roy
Ripercorriamo la strada che costeggia il lago fino a incrociare la ruta 40 quindi in direzione sud . Lungo la strada ci fermiamo all'hosteria "La Leona" pomposamente chiamata Hotel.

"La Leona" ha antiche origini (è stata dichiarata patrimonio storico della provincia di santa Cruz). Fu costruita da una famiglia di immigrati danesi, i Jensen, per dare ospitalità ai pastori che da questo luogo transitavano per guadare il fiume Leona. Da questa locanda passarono personaggi famosi come i banditi Butch Cassidy e Sundance Kidd dopo la loro ultima rapina al banco di Londra in Rio Gallegos. Da  qui passarono anche Padre Alberto D'Agostini (1) (2) e i più famosi e temerari scalatori che usarono questo posto come prima base verso la conquista del Cerro Torre e del Fitz Roy. All'interno troviamo un bar e un emporio con mercanzia artigianale ad uso e consumo dei turisti che si fermano in questo luogo. Ci fermiamo per un caffé e qualche piccola compera Goffredo ne approfitta per riscaldarsi al sole patagonico e schiacciare un pisolino.






Lasciamo "La Leona" e il lago Viedma e riprendiamo la strada verso il sud. Oggi niente ripio, arriviamo così a El Calafate alle tredici circa. Una breve sosta in Hotel e subito a pranzo. Girovaghiamo un pò per il centro molto turistico quindi con l'auto facciamo una breve escursione sulla costanera del lago. Abbiamo così modo di ammirare numerosi volatili e innumerevoli fenicotteri rosa.

















In serata altro salto in centro per compere e a cena da "Mi Viejo".

15  Novembre -  il ghiacciaio Perito Moreno

Oggi ci aspetta un giorno di grandi emozioni, ci aspetta il Perito Moreno. Faremo l'escursione in autonomia, la strada è ottima, tutta in asfalto e ben tenuta per cui ben presto raggiungiamo l'entrata del parco. raggiungiamo le passerelle iniziando cosi un percorso denso di emozioni. Vaghiamo su e giù lungo i vari percorsi e mirador e l'emozione è sempre forte. Il tempo è stupendo e ci regala colori incredibili. Il bianco-azzurro del ghiaccio, il blu intenso del cielo e l'acqua cristallina tutto è fonte di emozioni. Raggiungiamo la riva del lago e ritorniamo verso il centro di accoglienza lungo un percorso affascinante. Pranzeremo in una zona attrezzata a pic-nic quasi sulla riva del lago.








pic-nic al Perito Moreno



















Non vorremmo andar via tanta è la bellezza del luogo ma abbiamo molte cose da vedere. Ritorniamo a El Calafate e dopo una sosta in hotel, La Cantera, di nuovo in centro con prolungata visita alla cafeteria literaria per curare il nostro spirito e.....in attesa della cena. Domani altre forti emozioni con la naviazione sul lago Argentino.

una cioccolata calda alla libreria-bar di Calafate


con la scusa di andare in libreria .......

16  Novembre -  il ghiacciaio Upsala, Spegazzini e Perito Moreno

Raggiungiamo l'imbarcadero di Punta Bandera per l'escursione sul lago Argentino. Oggi navigheremo verso  il ghiacciaio Upsala, Spegazzini e di nuovo il Perito Moreno ma da un altro lato.






Ghiacciaio Upsala
 La giornata è splendida, continuiamo ad avere con noi la buona sorte e, raggiunto il ghiacciaio, ci appare davanti una vista stupefacente.Naturalmente siamo tutti sul ponte per ammirare questo spettacolo della natura e un pensiero va ai familiari e amici che ci stanno seguendo, a loro ( e a tutti coloro che si sono imbattuti in questo blog e lo seguono), va il doveroso saluto da parte di:
Nadia e Goffredo

Clara e Enzo

Ana e Paco

e naturalmente da Tina e Vittorio



Continuiamo la navigazione verso lo Speghazzini e il Perito Moreno.
ghiacciaio Speghazzini


il Perito Moreno
Sulla via del ritorno il battello rallenta fino a fermarsi davanti ad una parete rocciosa ed ecco una coppia di splendidi condor. Goffredo ne immortala uno mentre veleggia nel cielo e lo battezziamo subito "Go", e come dice Paco questo è "la guinda de pastel" di un giorno tanto intenso e ricco di emozioni che concluderemo degnamente attorno ad una tavola ben imbandita e con buon vino Malbec del Fin del Mundo
il condor "Go"






17  Novembre - da El Calafate a Rio Turbio

Oggi è una giornata di trasferimento, lasciamo El Calafate con rimpianto e via verso la nostra prossima meta: Rio Turbio, una cittadina di circa 9000 abitanti a pochi km dal confine Cileno. La sua economia è basata esclusivamente sulle miniere di carbone ed è punto di passaggio per Puerto Natales, in Cile.Vogliamo risparmiarci il ripio e giunti a El Cerrito imbocchiamo la nuova ruta 40 ( la vecchia si collega direttamente con Tapi Aike) che passa per La Esperanza.
un hotel sulla strada per Rio Turbio
Giunti a La Esperanza troviamo un ampio incrocio intorno al quale si trovano poche case, un posto di polizia, una gasolinera e un hotel con ristorante.













Facciamo sosta per prendere un caffè che risulterà essere il peggiore che abbiamo consumato in Patagonia, non osiamo prendere altro e ci dirigiamo alla gasolinera.  In attesa di riempire i serbatoi delle nostre auto scambio qualche parola con una coppia di motociclisti. Mi dicono che si stanno recando a Ushuaia ove la prossima domenica ci sarà un grande raduno. Non resisto alla tentazione e mi faccio fotografare sulla loro moto.

Il viaggio prosegue tranquillo interrotto da frequenti soste per le foto e le riprese. Qui il vento Patagonico si fa sentire con tutta la sua forza. Incominciamo a vedere un guanaco morto, poi un altro. Più si prosegue e piu aumentano e a questi si aggiungono delle vacche. Sembra una vera e propria epidemia.

Siamo in prossimità di Rio Turbio, attraversiamo un'area molto brutta, siamo nel bel mezzo del sito minerario della zona. Giunti a Rio Turbio e ci appare un agglomerato di case sparse su per la collina. Sono tutte basse alcune in costruzione, altre dall'aspetto alquanto decadente.
Giunti in hotel abbiamo una sgradita sorpresa. Non trovano la nostra prenotazione. Tiro fuori  la copia delle e-mail scambiate con la reception. La donna che mi è di fronte resta perplessa, rigira tra le mani il foglio che gli ho consegnato, si affanna tra carte e registri ma non trova nulla. Alla fine ci propone di sistemarci in tre camere. Rifiuto decisamente tale soluzione. Viene interpellata la proprietaria dell'hotel che ci trova una soluzione accettabile, due coppie saranno ospitate in una nuova struttura a circa 100 m dall'hotel. Sono dei mini appartamenti nuovi, probabilmente noi siamo i primi ospiti, la soluzione è ottima e a sera ne approfitteremo per organizzare una piccola cena. Chiediamo notizie della moria che abbiamo incontrato lungo la strada. Ci dicono che è per freddo, la cosa non ci convince molto ma desistiamo da continuare a far domande. Sistemati i bagagli pranziamo in hotel. Da quello che abbiamo visto, attraversando il paese,  non è il caso di perdere tempo nella ricerca di un ristorante. Ci colpiscono le auto in circolazione: oltre alle consuete pick-up si vedono numerose vecchie Fiat che sembrano venir fuori da un campo di battaglia tanto sono mal ridotte. Alcune senza il cofano motore o con parti di carrozzeria rabecciate e tutte fanno un rumore tremendo, sembra di essere nel centro di un autotodromo. Dopo qualche ora di permanenza in questo luogo ci viene il dubbio che qui l'unico passatempo di molti abitanti è quello di "truccare" le loro auto. Vittorio intanto trova qualcosa di interessante: una enorme bottiglia del suo digestivo preferito. A sera Paco si mette di buona lena in cucina e  ben presto possiamo fare onore al cuoco. Il dopo cena preferiamo trascorrerlo a chiaccherare, il luogo non offre nulla. Domani ci aspetta un lungo tratto di ripio per cui andiamo a letto abbastanza presto








 
18  Novembre - da Rio Turbio a Rio Gallegos



Partiamo da Rio Turbio senza rimpianti. Questa cittadina non ci ha lasciato alcuna sensazione. Ritorniamo sulla ruta 40 e poco oltre 28 de Noviembre (a Rospentek) inizia il ripio con accanto numerosi tratti in rifacimento.



Nel nostro proseguire si avvistano guanaco, fenicotteri rosa, nandù e anche condor. Questo tratto di strada non è desolato come quello che abbiamo percorso nel nostro primo giorno di avventura. Molti sono i pick-up e le autobotti che incontriamo, siamo in una zona ricca di petrolio. In lontananza avvistiamo l'estancia Glencross con i suoi numerosi edifici. Il viaggio prosegue su un breve tratto in asfalto quindi di nuovo ripio.
Lungo la strada fervono i lavori di rifacimento della ruta e si vedono numerose macchine di movimento terra sul nuovo tracciato. Anche questo tratto ben presto sarà integralmente asfaltato. Raggiungiamo Bella Vista e ci fermiamo in quello che pomposamente viene chiamato hotel, ovvero "Hotel Bella Vista" Ci rifocilliamo nell'atrio che assolve alle funzioni di ristorante, bar, spaccio, hall e ...
I dintorni sono ottimi per la pesca nel rio Gallegos Chico e l'hotel è una buona base per i pescatori.
una sosta all'hotel Bella Vista
Lasciamo l'Hotel Bella Vista (a proposito: dove era la bella vista?). Riprendiamo il nostro andare e finalmente in asfalto (piacevole sorpresa) fino a Rio Gallegos.

  
19  Novembre - * da Rio Gallegos a Cabo Virgenes e ritorno *

Alle 9,30 circa iniziamo la nostra ultima tappa. Decidiamo, come in tutte le altre escursioni, di usare solo il Van per restare tutti insiemi, ottima soluzione nelle escursioni su strada asfaltata ma qui abbiamo rischiato di pentircene amaramente, ma la fortuna, ancora una volta è stata dalla nostra parte. Dopo un breve tratto di asfalto, sulla ruta 3, inizia il ripio. Ci sorprendono le condizioni di questo tratto che sono pessime. Attraversiamo un territorio arido caratterizzato da pochi e bassi cespugli. Qui il vento patagonico si fa sentire con tutta la sua potenza. Incontriamo la solita fauna: nandù, guanaco, lepri, e per la prima volta una volpe e il solito condor che veleggia su di noi, non per nulla siamo nei territori della estancia "El Condor", un vasto complesso con numerosi e begli edifici. Tutto intorno un prato curatissimo e perfino una bianca cappella, peccato non poterla visitare; un cartello all'inizio dell'ingresso è perentorio : "proprietà privata, vietato l'ingresso". Proseguiamo su questo ripio con tratti caratterizzati da un fondo che di strada ha ben poco, a volte sembra un campo di battaglia. Incrociamo spesso grossi pick-up e autocisterne delle concessioni petrolifere.
Ed ecco che accade ciò che abbiamo sempre sperato non accadesse: Paco rallenta nel suo andare e si ferma, esce dall'auto e ..... "que desastre, que desastre...!"  
Usciamo tutti e vediamo ciò che non avremmo voluto vedere.  
 
Non ci rimane che metterci all'opera e sostituire la ruota. Riprendiamo il viaggio rallentando di molto la velocità. Siamo a qualche km dalla estancia Monte Dinero che raggiungiamo alle 12,30. Ci fermiamo e prendiamo accordi per il pranzo all'hosterìa "La casa Grande". Molte volte avevo visitato "virtualmente" questa estancia consultando vari siti web e riviste di viaggio e ora sono qui a concordare un menù: non mi sembra quasi vero, sto forse sognando?

Riprendiamo subito il viaggio per la pinguinera e Cabo Virgen. Lungo il percorso veniamo spesso guidati da cartelli che indicano la pinguinera ma ecco giungere ad un incrocio: ci guardiamo intorno, nulla, neanche l'ombra di un cartello. Ecco qui che serviva una indicazione: nada de nada.
Scegliamo di prendere la strada alla nostra destra: naturalmente quella sbagliata!
Ritorniamo indietro e dopo circa 10 minuti siamo alla pinguinera. Parcheggiata l'auto nei pressi dell'ingresso percorriamo il sentiero che snodandosi attraverso un terreno caratterizzato da bassi cespugli porta al mirador posto sulle dune.
Lo spettacolo che ci si presenta davanti agli occhi è unico. Seguiamo il percorso delimitato da una bassa recinzione. Ai lati innumerevoli i pinguini che procedono con il loro buffo andare, molti sono al di sotto dei bassi cespugli: sono le femmine che covano le uova. Qui per la fine del mese sarà un brulicare di piccoli. Spesso ci fermiamo e lasciamo passare una fila di questi simpatici animaletti.
Ci tratteniamo per oltre un'ora. non vorremmo andare via ma ci aspettano per il pranzo e dobbiamo ancora raggiungere il faro. Dopo 18 giorni di viaggio eccoci giunti alla meta: siamo al km 0 della ruta 40.

Ho concluso il viaggio che ho sempre sognato di fare e con dei compagni di avventura semplicemente fantastici.
Raggiungiamo l'estancia. La comida è eccellente e l'ospitalità ricevuta squisita. Qui ci confermano le notizie di stamani: domani ci sarà un sciopero generale che coinvolge tutti i mezzi di trasporto compresi quelli aerei. Controlliamo su internet la nostra prenotazione e il nostro volo risulta, per ora, confermato.  
E' ora di affrontare il viaggio di ritorno, non sarà facile. Si procede con prudenza su di un ripio che ci ha già procurato delle tribolazioni. Non so se per la stanchezza o per la preoccupazione di una nuova possibile foratura ma in auto regna il silenzio. Giunti finalmente a Rio Gallegos tiriamo un sospiro di sollievo e lasciati gli altri in hotel e  io con Paco e Vittorio andiamo alla ricerca di una gomeria.  Nulla da fare, è tutto chiuso. Al ritorno in hotel ci confermano che lo sciopero sarà totale. Le speranze di poter prendere il nostro volo per Ushuaia sono abbastanza labili.


20  Novembre - un giorno a Rio Gallegos


Ci rechiamo ugualmente in aeroporto con qualche flebile speranza. Troviamo un terminal quasi deserto, oltre a noi vi sono solo altri due viaggiatori. Dobbiamo attendere l'ora di imbarco per sapere qualcosa di preciso e avere una riprogrammazione del nostro volo. Nel frattempo Paco scambia qualche parola con un giornalista che fa un servizio sullo sciopero.
Poco prima dell'ora di imbarco (il pannello delle partenze continuava a dare il nostro volo in orario) arriva un impiegato delle Aerolineas. Ci informa che avevano cercato di contattarci ma senza successo. Ci vengono prospettate alcune soluzioni. Paco inizia una lunga trattativa e alla fine viene fuori una proposta accettabile: non essendoci voli per il giorno successivo si andrà ad Ushuaia in bus, si perderà un giorno ma almeno si arriverà fino alla città più sud del mondo. Bisognerà però avere conferma dall'ufficio locale della compagnia. Ritorniamo in città e ci rechiamo presso la sede delle Aerolineas ove il responsabile dell'ufficio ci attende. ci vengono inoltre riconosciute le spese dell'hotel e di una cena. La Aerolineas Argentinas ci è venuta incontro nel migliore dei modi.
Trascorreremo un pomeriggio di riposo anche perchè questa città non offre assolutamente nulla.







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